Donna Tina La Fattoria di Stigliano di Salvatore Capalbi da anni produce alimenti che nascono dalla ricerca: all’inizio la cosmesi, ora una crema spalmabile. E a primavera 2024 arriveranno i primi formaggi
Certe volte i successi arrivano per caso. Altre sono il frutto di passione, di studi, di ricerche, di sperimentazione. Salvatore Capalbi, il titolare della Fattoria Donna Tina di Stigliano, ha unito tutto questo a una sua innata curiosità per il nuovo, alla voglia di abbattere i confini. Quelli fisici, mentali e soprattutto quelli territoriali. Già, perché alla base delle ricerche che gli hanno permesso di ampliare il “paniere” dei prodotti che con la sua attività riesce a offrire, c’è proprio questa esigenza: andare oltre il proprio territorio, quello geografico. Anche con prodotti che, per le loro caratteristiche, hanno tempi brevi di vita.
Una sfida che Salvatore ha superato egregiamente e che ha permesso alla sua azienda, biologica e tradizionale, di avere alcune produzioni che, ancora oggi, sono uniche nel mercato internazionale.
E questo percorso, su un terreno innovativo, sconosciuto, tutto da esplorare comincia con il latte di asina?
«Nasciamo come una azienda agro-zootecnica tradizionale. Siamo nell’alta collina materana, a Stigliano, siamo una azienda agricola certificata biologica. Ci siamo sempre dedicati alla coltura di grano e olive, all’allevamento di ovini e caprini. Col tempo, facendo delle ricerche, abbiamo visto che l’utilizzo di latte di asina poteva essere una valida alternativa per il nostro territorio e una nuova fonte di entrata per l’attività. Abbiamo preso le prime asine e siamo partiti con l’obiettivo di produrre latte da vendere fresco. È un latte buono soprattutto per l’alimentazione dei bambini: è digeribile, ha meno grassi del latte di mucca e, al gusto è, per dirla in parole semplici, come un latte vaccino annacquato e un po’ dolce, come se avesse un pizzico di zucchero».